IDEE DA COPIARE


Si chiama Vinateria e ha aperto ad Harlem, New York, ad Aprile. In questo ristorante/bar si respira un'aria moderna, raffinata, colori e grafica rendono l'ambiente del locale contemporaneo e molto newyorkese. Non si sospetterebbe insomma che un design così attuale possa in realtà essere il risultato di un sapiente riciclo di oggetti e arredi vintage, che hanno una loro storia e molto da raccontare. Ogni cosa "vecchia" torna in questo progetto ad essere "nuova", ad assumere un diverso significato, non perdendo la sua origine e quel richiamo al passato che la rende unica.
Il progetto di interni è ad opera di diversi collaboratori facenti però parte di un unico studio, il Salty Labs. Creativi, con diverse passioni ed esperienze, uniscono i loro saperi a servizio di questo locale di New York dal design a metà tra passato e futuro.
La ricerca di arredi e oggetti vintage è compito di Fritz Karch, collezionista e stylist, che ama riutilizzare nei suoi progetti elementi con una loro storia, vissuti, usati.

Nei negozi di seconda mano e nei mercatini delle pulci, Fritz Karch recupera la maggior parte degli arredi e degli oggetti utilizzati nel progetto di interior, come le sedie vintage in faggio curvato o i paralumi in vetro bianco utilizzati per le lampade sospese sui tavoli. Quest'ultimi, realizzati in legno riciclato. Alti tavolini da bar nascono grazie al riciclo dell'alluminio di vecchi stand industriali.

Un tocco luminoso, in contrasto con il grigio antracite delle pareti, è dato da una scaffalatura riempita da un'invidiabile collezione vintage di brocche, caraffe e bicchieri in vetro che creano suggestivi giochi di luci e ombre.

A mettere in comunicazione ristorante e cucina, il contrasto tra una credenza in legno, di origini danese, e una scaffalatura metallica, il cui luccichio è accentuato da una serie di oggetti di metallo rigorosamente di seconda mano.
E di metallo sono anche le posate, "differenti metalli che lavorano insieme" così definite da Karch in quanto tutte di recupero e quindi diverse tra loro, uniche ed originali.
Le pareti della Vinateria sono dipinte dall'artista Helen Quinn utilizzando specifiche finiture totalmente naturali, come il gesso, e speciali vernici a base di latte e lime, il cui vantaggio è anche quello di assorbire l'umidità e i fumi provenienti dalla cucina.
Oltre all'intonaco, diverse sono le finiture utilizzate per i rivestimenti, come il feltro, accogliente e fonoassorbente. Anche in questo caso il materiale è di riciclo, avanzi di produzione di un'azienda della Pennsylvania montati su pannelli.

La porta di ingresso, un'anteprima del locale, è costituita da due battenti in metallo, lavorati a laser secondo i disegni dell'artista James Scott, che creano suggestivi effetti luminosi.
Questo è essere infinitamente creativi .........


Sedie e mobili dell'Hotel che rivivono in questo PubCafè  di Rotterdam